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Vino e Persone: un parallelismo per comprendere e valutare meglio

Di recente ho avuto l’opportunità di collaborare con Dynamos per due eventi rivolti ai Titolari di Concessionaria di un noto marchio automobilistico. L’obiettivo? Esplorare la relazione tra percezione, valutazione e diversità attraverso un percorso sensoriale unico. Durante questi eventi, i partecipanti hanno degustato quattro vini – uno spumante, un bianco, un rosso e un vino dolce (Sherry) – abbinati a sette preparazioni culinarie, svelando quanto ciò che appare in superficie possa differire da ciò che si rivela in profondità.

Capita, infatti, che un vino, al naso, esprima profumi che lasciano immaginare determinate sensazioni al palato, per poi sorprendere completamente all’assaggio. A volte, il gusto si discosta tanto da risultare opposto a ciò che ci aspettavamo.

Questo percorso sensoriale ha offerto spunti di riflessione sorprendenti. Allo stesso modo in cui si valuta un vino, anche le persone spesso vengono giudicate sulla base di una prima impressione: un gesto, un tono di voce, un tratto distintivo. Tuttavia, così come un vino può rivelare sfumature inaspettate solo con il tempo, anche le persone sanno sorprenderci con qualità che emergono gradualmente, a patto di dedicare loro la giusta attenzione. È come se, proprio come certi vini, alcune persone necessitassero di tempo e di un passaggio in un “decanter” per esprimere appieno il loro valore.

Durante la degustazione, ho sottolineato ai partecipanti quanto i nostri sensi siano oggi sottoutilizzati e spesso trascurati, in particolare l’olfatto. Nell’antichità, l’uomo primitivo si affidava a questo senso per sopravvivere, identificando prede o percependo pericoli imminenti. Oggi, invece, viviamo in una società dove predominano stimoli visivi e profumi artificiali, spesso lontani dalla naturalezza. Per enfatizzare questo punto, ho proposto ai partecipanti un esercizio insolito: annusare il vino bendati, evitando distrazioni visive. Questo semplice gesto ha permesso loro di riscoprire il potere dell’olfatto, recuperando la capacità di percepire e valutare senza preconcetti.

Un altro concetto chiave emerso durante gli eventi è stato quello del connubio tra vino e cibo, così come tra personalità e contesti. Non sempre un abbinamento perfetto è scontato, ma anche accostamenti meno riusciti possono offrire insegnamenti preziosi. Per chi gestisce o valuta persone, questa è una lezione fondamentale.

Per gli HR Manager e i titolari d’azienda, il parallelismo tra vino e persone offre una chiave di lettura interessante. L’abilità di andare oltre le apparenze, di esplorare la complessità e di trovare il giusto “abbinamento” tra una persona e un ruolo può influire sui risultati e decretare il successo di un progetto o di un’organizzazione.

Così come nel vino, dove la valutazione passa attraverso esami visivi, olfattivi e gusto-olfattivi, anche nella gestione delle persone il segreto è dedicare tempo e attenzione. Solo con un approccio consapevole possiamo scoprire – e valorizzare – il meglio di chi ci circonda.

Ringrazio Stefano Casadio e Paola di Giosa di Dynamos per avermi offerto la possibilità di mettere in pratica la mia creatività ed esperienza nel mondo del vino come nella formazione in campo relazionale.

Che ne pensate? Avete mai vissuto un’esperienza che vi ha portato a riflettere sul modo in cui valutate il vostro team o i vostri collaboratori?

Matteo Marco GalianoFormatore e consulente in ambito enogastronomico e automotive