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Piatto di Robidigusto
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a cura di Roberta Scarazzato, Robidigusto

Facciamo finta di essere a teatro, c’è Prokofiev con Romeo e Giulietta, la danza dei Cavalieri, quale mood gastronomico traete? È un quesito meramente emozionale, perché si parla dello sconquasso sensoriale.

Verona è lo scenario che travalica i confini. Era la cucina dei Castelli, sostenuta anche dalla poesia. Io a una Giulietta con il suo Romeo n. 13, abbinerei un robusto Barbaresco e poi frutta, mostarda di mele, ideale per pulire la bocca quando si assaggiano formaggi come un BITTO STORICO, prodotto in alpeggio, sulle Prealpi Orobie tra giugno e settembre, da latte di vacca crudo e latte di capre di razza orobica. Ma anche prodotti che arrivano da lontano, come il merluzzo islandese Gadus Morhua affumicato lentamente, quasi per gelida fiamma! 

Non cucina d’amore ma di leggendario disarmonico caos! 

La verità è che, guidata da note in crescendo e armonie profonde, mi infilerei in una trattoria cherchez “la fame”, dai sapori decisi, a trovarla con il lanternino!

A voi l’ardire!


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